Il tornado che sabato ha devastato Albufeira, in Algarve, ha messo il Portogallo di fronte a una realtà scomoda, ben oltre la conta dei danni e il cordoglio per la vittima, una donna britannica di 85 anni. Le immagini delle roulotte distrutte, delle strutture divelte e degli oggetti scagliati come proiettili hanno fatto il giro d’Europa. E come sempre, nei talk in TV, il solito coro di lamenti, analisi scientifiche e lamentele talvolta inflazionate. Ma esiste un reale pericolo di tornado in Portogallo?
Eppure, questo episodio rivela molto più di un singolo evento atmosferico estremo. Mostra un territorio che, come molti altri, vive già le conseguenze del cambiamento climatico. Dove, secondo diversi esperti, non si è ancora in grado di prevedere né, soprattutto, di mitigare gli impatti di questi fenomeni.
Il problema della “consapevolezza del pericolo”
Dopo il tornado che ha colpito Albufeira a sud del Portogallo, l’analisi del pericolo è argomento di attualità. È ancora presto per una valutazione definitiva dei danni o della risposta operativa, ma ci sono alcune debolezze strutturali che questo tornado ha messo, ancora una volta, in evidenza.

Il primo punto, e forse il più critico, riguarda la “consapevolezza del pericolo“. Quando l’Istituto Portoghese del Mare e dell’Atmosfera (IPMA) emette avvisi di maltempo, anche di livello elevato, l’associazione mentale della popolazione, e spesso anche delle autorità locali, corre immediatamente alla pioggia persistente. Pochi pensano al rischio di inondazioni. Si sottovaluta quasi sistematicamente il pericolo legato al vento estremo o alla combinazione dei due fattori.
In una regione come l’Algarve, questo deficit di percezione è accentuato. Anche in quella che viene considerata “bassa stagione”, la provincia pullula di turisti, molti dei quali alloggiano in campeggi, bungalow e qualche d’uno in tende. Proprio le strutture più vulnerabili a raffiche di vento violente, figuriamoci a un tornado.
Strutture vulnerabili e piani di emergenza deboli
Qui si innesta la seconda debolezza: la vulnerabilità intrinseca delle strutture colpite. Bungalow, roulotte, annessi e coperture in lamiera metallica, come quelle viste volare nei video, “hanno una resistenza molto limitata alle raffiche distruttive”.
In molte di queste zone turistiche, i piani di emergenza, ammesso che esistano e siano aggiornati, “sono poco conosciuti dagli utenti stessi o questi ultimi sono scarsamente addestrati” a reagire. Un tornado, come sottolineano gli esperti, può durare “tra i 30 secondi e il minuto”. In un lasso di tempo così breve, non c’è spazio per l’improvvisazione: è la preparazione preventiva che fa la differenza tra un grave spavento e una tragedia.
Dal linguaggio tecnico alle istruzioni operative
Il terzo punto critico è la comunicazione. C’è un divario profondo tra l’allerta meteorologica e la sua traduzione in istruzioni operative chiare per la popolazione.
Dire “forti raffiche” in un bollettino tecnico significa poco per il cittadino comune o per il gestore di un campeggio. Ben diverso, sarebbe comunicare in modo diretto e pragmatico ai non addetti ai lavori: “oggi è una giornata in cui le strutture leggere potrebbero essere strappate dai loro agganci. Quindi i campeggi, i cantieri edili e gli eventi allestiti all’aperto dovrebbero rafforzare immediatamente le misure di sicurezza”. Questo passaggio dal linguaggio tecnico all’indicazione pratica è ancora un anello mancante nella catena della prevenzione portoghese.
La critica degli esperti: risposta vs. pianificazione
Intervenendo alla TV SIC Notícias, l’esperto di cambiamenti climatici Duarte Costa è stato netto: “il Portogallo non è del tutto preparato ad affrontare condizioni meteorologiche estreme“. Costa ha sottolineato la necessità di una “risposta preventiva, che in Portogallo non esiste”. Ha sottolineato l’assenza di “un sistema informativo ben strutturato” sui rischi. Di fronte ad ai bollini rossi, le popolazioni più vulnerabili, come chi vive in quelle strutture un poco arrangiate, avrebbero dovuto essere evacuate preventivamente.

Sulla stessa linea André Morais, della Protezione Civile, che ha analizzato il fenomeno dal punto di vista operativo. Morais ha spiegato che il Portogallo investe molto, e bene, nella capacità di risposta all’emergenza (vigili del fuoco, autorità locali, risorse nazionali), ma pecca gravemente nella pianificazione pre-emergenza. “Siamo molto concentrati sulla risposta e stiamo perdendo di vista la pianificazione e la prevenzione”, ha affermato. Una sintesi perfetta del problema.
Com’è nato il tornado? Non è “apparso dal nulla”
Ma cosa è successo esattamente ad Albufeira? Parlando con la SIC Notícias, Paula Leitão, meteorologa dell’IPMA, non ha avuto dubbi: “Le nuvole sono scese sulla superficie in un vortice… Si è trattato chiaramente di un tornado“. I danni, del resto, lo confermano: oggetti strappati dal suolo e altri conficcati nei muri sono un modello tipico di questi fenomeni violenti.
Secondo il meteorologo che cura le previsioni per Leggo Algarve, il Portogallo era già sotto l’influenza della depressione “Claudia”, che da giorni causava instabilità, forti piogge e raffiche intense. Sabato mattina, una di queste celle convettive si è organizzata in modo particolarmente intenso sull’Algarve, sviluppando una rotazione.
Per capire il fenomeno, servono tre “ingredienti” fondamentali: aria umida, atmosfera instabile e venti forti con cambiamenti di direzione e intensità in quota (il cosiddetto wind shear). Questi elementi creano l’ambiente favorevole alla rotazione, che le correnti ascensionali delle nuvole possono sollevare e concentrare fino a formare un tornado, se la colonna d’aria scende fino al suolo.
Il pericolo vero è che un tornado, simile a quello che ha colpito il sud del Portogallo può svilupparsi in pochi minuti e in un’area molto ristretta. È per questo che chi si trova a terra ha spesso l’impressione che il tornado sia “apparso dal nulla”, anche se, in realtà, le condizioni meteorologiche sottostanti erano già state identificate da ore. Ancora una volta, la differenza tra il dato scientifico e la percezione del pericolo.
Leggo Algarve – notizie per la comunità italiana in Portogallo © 2025 Todos os direitos reservados – RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi altri articoli correlati su Leggo Algarve:




